Rassegna stampa del miele bresciano della Apicoltura del Sampí - articoli di interesse dal mondo della apicoltura di Brescia e Provincia pubblicati da Vini & Cucina Bresciana
N° 80 - Il miele in favo
Per produrre il miele in favo, l’apicoltore utilizza dei supporti in plastica alimentare (o in legno, alla francese) detti favetti,
che vengono inseriti nei comuni telaini da melario e lasciati
riempire dalle api. Una volta riempiti dalle api, i favetti vengono
inseriti in contenitori trasparenti su cui viene apposto il sigillo
di garanzia e sono pronti per la vendita.
La produzione di miele in favo è un’arte, uno degli aspetti più difficili e specializzati dell’apicoltura, che incontra allo stesso
tempo difficoltà commerciale, in primis per gli alti costi di
produzione e inoltre per la scarsa conoscenza che il pubblico
ha del reale valore del miele, ancor di più per quello in favo.
Nessun elemento naturale è così delizioso, attraente, ma di
difficile produzione come il miele in favo.
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N° 75 - L'idromele
Capita molto raramente di trovare un produttore che, con
ostentata insistenza, al culmine quasi della rinuncia, si
intestardisca a tal punto da farne una questione di principio,
tutto questo rivolto esclusivamente ad un solo risultato,
ottenere il massimo della qualità da un prodotto a detta di
lui "Figlio mio", anzi figlio delle sue amate api: l' IDROMELE. ...
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N° 11 - Miele
L'apicoltura
Siamo veramente informati su come distinguere i vari tipi di miele che possiamo trovare in commercio? Sappiamo qual'è il vero lavoro che le api fanno insieme all'apicoltore, cosa permette di ottenere un miele di qualità? Vogliamo dare a queste ed altre domande, le giuste risposte, per apprezzare al meglio il "prodotto miele" ...
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N° 12 - Dal fiore al vasetto
La qualità del miele e le fasi di lavorazione
Paradossalmente si potrebbe dire che la qualità complessiva del prodotto miele può essere ritenuta
tanto più elevata quanti meno strumenti di lavorazione e manipolazioni vengano impiegati prima del
suo confezionamento fi nale. Le api creano il miele nelle migliori condizioni organolettiche possibili,
perciò l'intervento dell'uomo deve essere minore possibile, per non peggiorare la qualità ...
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N° 13 - ... Non solo miele
Tanti sono i prodotti che le
api producono. Il miele è
sicuramente il più conosciuto,
ma tante altre ricchezze si
nascondono in un arnia. Vediamo di scoprire insieme
quali sono questi prodotti e quali possono essere le loro proprietà
ed i loro usi.
Il miele è prodotto dall’ape con le sostanze zuccherine che
essa raccoglie in natura. Le fonti di approvvigionamento sono il nettare , che è prodotto dalle piante da fiori (angiosperme), e la melata, che è un derivato della linfa degli alberi, che alcuni insetti come la metcalfa, trasformano la linfa delle piante trattenendone le sostanze azotate ed espellendo le sostanze zuccherine.
...
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N° 16 - Il miele in cucina
Guida alle diverse tipologie dei principali mieli bresciani
Il miele è composto essenzialmente da glucosio e
fruttosio (in proporzioni variabili): due zuccheri
semplici, direttamente utilizzabili dal nostro organismo
perchè non richiedono digestione per essere
metabolizzati, contrariamente al saccarosio (il comune
zucchero), che al contrario è uno zucchero complesso. Per questa ragione il miele può essere
consumato (naturalmente nelle giuste quantità)
anche dai diabetici, perchè non necessita di insulina
per essere assimilato ...
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N° 17 - Il miele ... prezioso ed antico "alimento"
Guida alle diverse tipologie dei principali mieli bresciani
Il miele è un vero “alimento” o si tratta di uno zucchero banale e basta? Si può consumare
in caso di diabete oppure no? E’ sempre sano, perché naturale? E’ genuino
o può nascondere inghippi o imbrogli? Fa ingrassare? E’ uno zucchero come gli
altri? Sul miele, insomma, la gran parte dei consumatori che non hanno conoscenze
specificheo non hanno la fortuna di conoscere un bravo e serio apicoltore, non sanno
che pesci pigliare. Vediamo allora di fornire qualche risposta offrendovi alcune
informazioni che abbiano un serio fondamento scientifico. ...
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N° 18 - Il "pane" ... sotto la neve
Miele: dal riposo sotto la neve…arriva in cucina.
Sapore antico, ingrediente moderno
I nostri antenati sono stati forti consumatori
di miele, i romani sono stati
fra i più grandi consumatori di questo
alimento che per loro era una vera prelibatezza. Durante un pranzo diversi erano i momenti
in cui il miele la faceva da protagonista:
si iniziava con un vino mielato
ed invecchiato, almeno uno dei piatti
forti di metà pranzo era cotto con il
miele o quantomeno legato con esso,
il dessert era quasi sempre accompagnato
da miele liquido o da favi pieni
di miele.
...
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N° 22 - Come accompagnare il miele al formaggio
Dopo la pausa estiva e le problematiche affrontate per sopperire
alla grande mortalità delle api che oramai assilla
tutto il mondo, riprendiamo a scrivere di miele. Voglio introdurre
l'argomento miele – formaggio, per suggerirvi e farvi
comprendere come meglio si possono accompagnare questi
due alimenti, così da poter esaltare ancor di più, gusti e
sapori. Penso avrete notato che ho volutamente intitolato questo articolo “Come accompagnare
il miele al formaggio” e non …”come abbinare il miele al formaggio”,
questo per una semplice ragione, la parola abbinare è correttamemte usata quando
si parla di abbinamento cibo – vino e non formaggi – miele, questo perché l’abbinamento
cibo – vino prevede generalmente alimenti paritetici.
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N° 23 - Mieli e formaggi bresciani
Silter - Riferimenti storici: nei secoli passati la trasformazione casearia
del latte era l’unico mezzo disponibile per la conservazione delle sue
preziose caratteristiche nutrizionali ed il formaggio Silter Camuno-
Sebino rappresentava un importante fonte di nutrimento per la gente
delle montagne della Valle Camonica e del Sebino-Bresciano
...
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N° 26 - Mieli e formaggi bresciani
Bagos - In dialetto Bagoss significa ‘di Bagolino’, comune capoluogo della Valle del
Caffaro, dove ogni anno si svolge uno dei più tradizionali carnevali italiani.
Il Bagoss è un formaggio a pasta semicotta stagionato e decisamente gustoso,
fatto con il latte vaccino, dal colore giallo paglierino dato dalla presenza dello
zafferano.
Caratteristiche: formaggio fatto artigianalmente con latte vaccino di raccolta
esclusivamente della valle di Bagolino e stagionato in tipiche cantine
...
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N° 27 - Mieli e formaggi di pianura
Formaggio GRANA PADANO DOP - Il Grana Padano accompagna dall’anno
Mille lo sviluppo della cultura e delle tradizioni
agro-alimentari, insieme all’evoluzione
dell’intera industria lattiero-casearia. Oggi il Grana Padano è il formaggio dop più venduto del mondo e perciò si pone come punto di riferimento per tutta la filiera, dalla stalla alla distribuzione.
Non è però solo una grande risorsa economica.
Il marchio del Grana Padano tutela
una tipicità ed un mondo dove ancora
valgono tradizioni e individualità, qualità
umane e professionali, stili di vita. Il Consorzio per la Tutela del Formaggio
Grana Padano, con i controlli e la vigilanza
quotidiani su tutti i passaggi dalla stalla
al consumo, garantisce ogni giorno il rispetto
di quelle regole antiche e la qualità
del formaggio che in base ad esse arriva
sulle tavole di tutto il mondo. ...
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N° 29 - Miele e formaggi: gli accompagnamenti ai formaggi bresciani
Dopo aver visto, di volta in volta, i vari
accompagnamenti nelle riviste uscite in precedenza,
nelle pagine seguenti, vogliamo proporre a tutti i
lettori un utile e pratico riepilogo, per avere sempre
sotto mano una guida veloce e semplice.
Al formaggio SILTER si accompagnano il Miele di Melata
e il Miele Millefiori estivo.
Al formaggio FATULÍ si accompagnano il
Miele di Rododendro e il Miele di Lampone.
Al formaggio NOSTRANO VALTROMPIA si accompagnano
il Miele di Melata e il Miele di Tiglio.
Alla Formaggella di COLLIO si accompagnano il Miele di Lampone
e il Millefiori di alta montagn.a
Al formaggio BAGOSS si accompagnano il Miele di Melata
e il Miele di Tiglio.
Al Formaggio TOMBEA si accompagnano il Miele di Rododendro
e il Millefiori Estivo.
Al GRANA PADANO si accompagnano
il Miele di Melata e il Miele Millefiori Estivo.
Alla ROBIOLA BRESCIANA si accompagnano il Miele di Rododendro
e il Miele Millefiori Primaverile
Rododendro.
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N° 65 - Miele e lardo
Dopo aver trattato di come affiancare i formaggi bresciani al
miele, in queste pagine vogliamo scoprire quali sono altri accompagnamenti che possiamo realizzare con il lardo. Certamente saprete che in Italia esistono molti tipi di lardo, noi andremo a proporvi gli accompagnamenti con i più famosi lardi. In questa prima parte presentiamo il lardo di Colonnata e il Lardo Erborinato della Valverde di Rezzato, prodotto dalle Macellerie Liberini di Rezzato un lardo forse meno conosciuto ma che vi garantiamo
ha ottenuto il miglior riscontro tra giusto accompagnamento e qualità, dimostrando ancora una volta che la nostra provincia ci regala sempre delle piacevolissime sorprese! Nel prossimo numero invece vi proporremo altri due tipi di lardo, quello di Arnad ed il lardo Senese, anche in questo caso andremo ad accompagnare i mieli più indicati per far risaltare le differenti proprietà di questi ottimi prodotti..
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N° 31 - Miele e lardo (seconda parte)
Come accompagnare il lardo di Arnad DOP ed il lardo di Cinta Senese.
Tradizionalmente prodotto dalle famiglie della bassa Valle d’Aosta, in particolare nella cittadina di Arnad, dall’uso prevalentemente casalingo ha ottenuto fortuna grazie alla diffusione favorita dalle macellerie del paese prima, dai salumifici poi. Derivato, un tempo, dai maiali allevati in modo casalingo, nutriti tradizionalmente con castagne, cereali e ortaggi, impiega oggi suini di allevamenti della Valle d’Aosta, ma anche dell’area padana. Il lardo di Arnad può essere accompagnato con l miele di Rododendro ed il miele di Tiglio.
Il lardo di Cinta Senese è un lardo delicato ma con una personalità che richiede mieli di raffinata dolcezza come il miele di lampone, raro nella sua
impagabile armonia di profumi. Questo lardo si accompagna con il miele di Lampone e il Miele millefiori di Alta Montagna.
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N° 33 - Aceto di miele
L’aceto di miele fu il primo aceto ad essere utilizzato
dall’uomo: gli antichi egizi ne facevano largo uso
moltissimi anni prima della coltivazione della vite.
Esso proviene dal miele trasformato attraverso la
fermentazione acetica, ha un colore bruno-dorato e
un sapore gradevole. L’aceto di miele non è solamente
utilizzato come semplice condimento ma anche usato
come agro-medicamento di incredibile versatilità, in
quanto ricco di enzimi e sali minerali.
L'Aceto di miele si ottiene per fermentazione
dell'idromele (vino di miele). Essendo
l'idromele la bevanda alcolica più
antica, l'aceto di miele risulta il più antico
al mondo. Questo era in effetti utilizzato,
dagli antichi Egizi, ne è prova una
iscrizione presente su un vaso adibito al
contenimento di aceto, risalente all'8.000
a.C. ...
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N° 34 - Aceto di miele in cucina
Dopo aver conosciuto nello scorso numero
le caratteristiche salienti dell'aceto di
miele, andiamo a scoprire quale utilizzo si
può ottenere in cucina con questo eccezionale
prodotto.
Le varie percentuali di acidità ed i residui
zuccherini (miele) che questi aceti hanno,
offrono grandi possibilità di utilizzo, sia
per condimenti particolari con insalate e
verdure ma anche utilizzo in preparazioni
più complesse con carni o formaggi, o addirittura
gelati e dolci.
Possiamo comprendere ancor meglio le
varie possibilità di utilizzo in cucina, andando
a leggere nella successiva pagina,
le schede che illustrano i vari tipi di aceto
prodotti dalla Balsameria del Sampì, schede
redatte dalle analisi organolettiche e
sensoriali effettuate dall'esperto Giovanni
Bacchiega, illustre sommelier ed enogastronomo
che vi abbiamo fatto conoscere
nel numero scorso.
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N° 35 - Ricette con l'aceto di miele
In questo numero, le ricette con l'aceto di miele della Balsameria del Sampì, proposte dai migliori chef della Ristorazione Bresciana.
In questo numero le costate di cervo con mirtilli e aceto di miele del "Sampì" (Ristorante Hostaria Sant'Eufemia), Agoni del lago d'Iseo marinati con miele e aceto di miele (Trattoria La Madia Brione) e le puntine di maiale all'aceto di miele forte cotte al forno (Trattoria Al "Al Giasaröl" Botticino Sera).
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N° 36 - Ricette con l'aceto di miele (2nda parte)
In questo numero, le ricette con l'aceto di miele della Balsameria del Sampì, proposte dai migliori chef della Ristorazione Bresciana.
In questo numero la Caponata alla mia maniera (ricetta di Mirella Schivo) e l'Insalata di pomodori con Aceto di Miele del Sampì (ricetta di Maria Torri) .
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N° 37 - Miele di lampone
Il miele di lampone è un miele particolare, difficile da produrre.
è prodotto nell'arco alpino e lungo l'Appennino settentrionale.
Il colore è molto chiaro, quasi ambrato.
L'odore e l'aroma sono di media intensità, fruttati, come gelatina di
frutta o mele cotte caramellate.
è un miele che ha la tendenza a cristalizzare, con un sapore normalmente dolce.
Il lampone proviene dalla Rubus idaeus, pianta con portamento arbustivo o sarmentoso
delle Rosaceae, presente in tutto il territorio nazionale, ma comune solo sui
rilievi.
La piante si caratterizza per la presenza di molti fusti eretti ramosi, spesso spinosi,
originantesi da un rizoma, con foglia composta di 3-5 segmenti, caduca, infiorescenza
pendula di 2-5 fiori, con sepali triangolari e petali bianchi, frutto subsferico,
rosso-feltroso che si stacca dal ricettacolo che rimane aderente al peduncolo.
Cresce in radure e schiarite dei boschi fino a 2000 metri di altitudine; La fioritura va
da maggio a giugno.
La produzione di questo miele è diffusa su tutto l'arco alpino seppure occasionale
allo stato uniflorale.
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N° 38 - Miele di acacia
L'acacia è un miele primaverile chiaro delle zone prealpine,
raccolto nell'arco del mese di maggio partendo
prima dalla pianura poi nelle valli.
Di colore paglierino, leggermente ambrato, ha profumo
leggero e caratteristico, e sapore dolce e delicato.
L'umidità media è attorno al 16-17% mentre la cristallizzazione
è assente o molto ritardata (circa un anno e
mezzo/due).
Per la sua dolcezza è il miele prediletto specialmente
fra i bambini. Lo si può adoperare per dolcificare le bevande
in quanto il suo gusto delicato altera in minima
parte il sapore della bevanda stessa.
Durante la fioritura della robinia, talvolta fiorisce anche
il frassino, il quale è molto appetito dalle api e produce
nettare chiaro ma leggermente più carico della robinia,
il che ne accentua il colore, il profumo, l'intensità del
sapore e la tendenza alla cristallizzazione.
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N° 39 - Miele di Castagno
Il miele monoflora di castagno ha un sapore
caratteristico, forte e persistente,
con retrogusto un po' amarognolo.
Non cristallizza o cristallizza molto irregolarmente
e tardivamente.
E' di colore ambrato più o meno scuro
con tonalità rossastre e con tendenza a
diventare sempre più scuro a seconda della
quantità di melata che entra nella sua
composizione.
Il miele di castagno ha un
profumo forte, deciso e piuttosto
aromatico. La umidità
varia tra il 16 ed il 17.5%.
Non sempre è possibile produrre
il miele monoflora di
castagno ed allora il nettare
che le api raccolgono sul castagno entra
nela composizione di molti mieli millefiori
delle nostre valli e delle nostre colline,
ai quali dà una leggera punta di amaro
come sapore di ritorno. Il miele di castagno,
ricco di sali minerali, è il più indicato
per chi fa vita sportiva.
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N° 40 - Miele di Rododendro
Miele estivo molto chiaro delle zone
alpine, raccolto da metà giugno a tutto
luglio a seconda dell'altitudine e
dell'esposizione del versante montano.
La colorazione va dal giallo paglierino
al giallo dorato, ha un profumo
tenue e delicato; anche al gusto risulta
delicato e dolce. L'umidità varia in rapporto
all'andamento metereologico e si
aggira tra il 17 ed il 19%.
Cristallizza facilmente se ben conservato,
con cristalli fini ed omogenei con
una colorazione che tende al bianco;
a temperatura ambiente assume una
cremosità che lo rende facilmente spalmabile.
Miele molto pregiato per la purezza
degli ambienti in cui viene raccolto;
raro per la laboriosità della conduzione
degli apiari in alta montagna. Spesso
l'andamento stagionale sfavorevole ne
impedisce la produzione o la riduce a
quantitativi minimi.
Si produce esclusivamente nell'arco alpino
a quote che non permettono la sopravvivenza
degli alveari durante tutto
l'anno.
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N° 40 - Miele di Melata
La melata è un miele particolare, ricavato
dalle api dalla linfa che, nei periodi
dell'anno molto umidi, ricopre
abbondantemente in modo appiccicoso
le foglie delle piante.
è molto variabile, sia nel colore che
nel sapore, in funzione delle specie di
piante interessate.
Mediamente il colore è scuro, il profumo
ed il sapore sono forti, molto
dolci ed inconfondibili con un sentore
di caramello. L'umidità varia dal 15 al
17%.
è un miele ricco di sali minerali ed è
molto usato da chi pratica sport.
La melata è ricavata da tutte le essenze,
dalle più piccole alle più grandi,
anche se le più importanti sono: la robinia,
l'abete, il tiglio, il castagno ed
il carpino.
Diversi sono gli insetti che inducono
le piante sopra citate a produrre melata.
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